Nel nel mese di marzo, passando per i corridoi della nostra scuola, vi sarà forse capitato di scorgere Vittoria Stanga di V Liceo B, che trasportava sulle sue forti spalle, scatole di cibo non deperibile, state sereni, non è un’allucinazione.

Nè s’è deciso di edificare nei sotterranei dell’Agnelli un nascosto bunker antiatomico per una probabile apocalisse termonucleare. Nulla di tutto questo.

La Caritas Diocesana di Torino, in collaborazione con il Banco Alimentare del Piemonte Onlus e l’Ufficio Scolastico Territoriale della città metropolitana, per l’intero periodo della Quaresima, ha deciso di organizzare una raccolta alimentare con le scuole primarie e secondarie di primo grado del capoluogo di regione piemontese, vista la situazione economica del momento e volendo dare una mano al numero sempre maggiore di famiglie in difficoltà.

State tranquilli e non disperate: la nostra Vittoria non è tornata tra i banchi delle elementari del Virginia, il progetto è stato accolto dalla nostra scuola in modo molto più ambizioso. Infatti, l’MGS (Movimento Giovanile Salesiano) dell’Agnelli, con il supporto dei rappresentanti delle varie nostre classi, ha deciso di dare un supporto logistico e organizzativo a questa utile, quanto edificante iniziativa.

Sono quindi comparsi nelle varie aule e per la scuola, prima una serie di volantini, successivamente varie scatole di cartone marrone, le quali, giorno dopo giorno, grazie al contributo degli studenti, dei genitori e dei professori, si sono piano piano riempite di pasta, di scatolame, di biscotti e di prodotti di prima necessità a lunga conservazione.

Ovviamente quando questi contenitori giungevano al culmine, i valorosi dell’MGS trasportavano i carichi, come se non ci fosse un domani, fino ad una stanza della scuola adibita a magazzino temporaneo. I camioncini del Banco Alimentare sarebbero poi arrivati successivamente a portar via verso il bisogno.

…ed ecco quindi spiegato perché la nostra, citata in cima, Vittoria Stanga con i suoi prodi, come moderni Re Magi, erano organizzati all’opera un in mirabolante trasporto sistematico.

Oltre però al fisico e pratico lavoro di raccolta e stoccaggio, c’è stato da parte dei ragazzi un vero percorso quaresimale personale e comunitario, soffermandosi sull’importanza del gesto metaforico e non.

Ognuno, a suo modo, ha contribuito…

…chi portando una scatola di tonno, chi caricandosi chili e chili sulle spalle, chi soffermandosi a pensare al gesto che stava facendo.

Inoltre, come la nostra realtà Salesiana è solita fare, ha agito e fatto agire in modo corale, realizzando infatti, attraverso la fatica, un formativo processo di riflessione personale. Un cammino quaresimale è cominciato, condito dalla felicità, data dalla condivisione reciproca.

Unica pecca che possiamo trovare a questa bella proposta è stata purtroppo la concomitanza con il periodo di chiusura delle scuole per la pandemia da Covid-19. Purtroppo è una colpa che non si può attribuire a nessuno, ma la situazione di altalenanza prima e totale chiusura della scuola in presenza poi non ha forse giovato al fine della raccolta della quantità di cibo che probabilmente ci si prefiggeva.

Io per primo sono rimasto veramente amareggiato nel vedere il prof. Oliva, entusiasta sostenitore dell’iniziativa, probabilmente dispiaciuto per la situazione difficoltosa occorsa.

Ma poco importa…

Non sono importanti i chili di cibo raccolti. Non è importante il numero delle scatole donate. Ciò che rimarrà nel tempo come fondamentalesarà stato la volontà di donare e condividere insieme agli altri.