Enduro, Trial, Motocross
Sono tre parole, semplici termini i quali probabilmente, in molti di voi, non susciteranno alcuna reazione. Ma ogni volta che anche solo le pronuncio, sento dentro di me un turbinio di emozioni che vanno dal dolore fisico alla paura, dall’estrema felicità ad un senso di libertà che probabilmente con i semplici vocaboli di questo testo non saprei minimamente spiegare.
Il MOTOCROSS, questo è il termine che racchiude dentro una sola definizione tutto questo turbinio di emozioni.
Non è solo un mio semplice passatempo, ma è una vera passione; con la P maiuscola. Non solo perché seguo questa disciplina, in tv (alle tre di notte) o in rete su vari siti e portali, ma perché, a modo mio, molte volte facendomi persino male, cerco di farla diventare veramente un’attività che caratterizzerà profondamente la mia vita.
Non è un personaggio qualunque, non è un pilota tedesco trovato sul web. E’ il signor ROMOLO BIANCIOTTO……mio nonno!
Io fin da piccolo l’ho visto e invidiato mentre si divertiva come un matto ad andare in moto.
Ad agosto il signor Romolo compirà con gran vanto 76 anni e, nonostante in famiglia ci si preoccupi tantissimo, mio nonno non ha mai smesso di divertirsi come un ragazzino, facendo salti, frenate improvvise, sgommate nel fango e cadute rocambolesche.
Probabilmente è una questione di DNA o forse sono semplicemente i neuroni a specchio che mi portano ad emulare gli esempi positivi che ho carpito in famiglia. Fatto sta, che anche io, danni permettendo, sto facendo di tutto per diventare come lui. Spendendo i miei pochi risparmi e dedicando molto del mio tempo libero.
Purtroppo però, in Italia il motocross è una passione per pochi, persino i giornali sportivi relegano questa disciplina a qualche trafiletto dopo la decima pagina …se va bene!
In altri Paesi invece come la Germania, la Francia o persino il Giappone, la cultura di questo sport è molto più celebrata e decisamente più rispettata.
Ma cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Prima di tutto se si parla di CROSS dobbiamo toglierci dalla testa tutto quello che ha a che fare con l’asfalto e la comodità della strada: questa disciplina è caratterizzata da prestazioni FUORISTRADA.
Per quanto tutte e tre le categorie siano motociclette, per quanto abbiano tutte due ruote e per quanto facciano un rumore che i miei vicini di casa non apprezzano molto, le differenze ci sono e, almeno al mio sguardo, sono molto evidenti.
Vado quindi a definire le diversità e le peculiarità di ogni categoria:
TRIAL
Il Trial è uno sport molto differente dalle altre discipline motociclistiche perché, in questo ambito, conta molto l’equilibrio, la tecnica e la maneggevolezza del mezzo. Si pratica non su dei veri e propri percorsi ma su delle strutture, come rocce e tronchi e la bravura del motociclista non si misura nel tagliare per primo il traguardo, quanto nel chi riesce ad effettuare alcuni passaggi rischiosi senza cadere a gambe all’aria. La velocità qui non conta molto, specialmente rispetto alle altre categorie. Le moto infatti, sono senza sellino e sono molto leggere e agili.
ENDURO
L’enduro è uno sport a metà tra il cross e il trial. In questa categoria contano molto la resistenza, la velocità e l’abilità. Si pratica su percorsi fuori strada a lunghe percorrenze: deserto, bosco, mulattiere di montagna. Diciamo pure che è un viaggiare nella natura selvaggia…
Le moto da enduro sono moto molto potenti e agili e hanno spesse gomme tassellate. La più famosa corsa enduro al mondo è la nota DAKAR.
MOTOCROSS
Il motocross è uno sport che richiede molta forza fisica, abilità e resistenza. Si pratica su circuiti chiusi con motociclette certamente potenti ma, allo stesso tempo, molto resistenti. Il percorso su cui si corre è ciclico e alterna collinette, salti e curve improvvise. Il fango non si spreca ed è possibile raggiungere quasi l’ebbrezza del volo.
Spero di aver fatto un minimo di chiarezza su questo argomento, sperando, anche solo in minima parte, di avere instillato una minima forma di curiosità a chi ora sta leggendo questo articolo, sperando quindi che qualcuno di voi voglia condividere con me questa passione.
Io inizio a entrare nell’ottica dei preparativi per il giro del mondo……ovviamente fuori strada!
di DIEGO BIANCIOTTO (III ELETTRONICA)